Una nuova stima di App Annie prevede che nel 2018 la spesa in app mobile su App Store e Google Play supererà i 110 miliardi di dollari.

 

Stando a una nuova stima di App Annie, azienda specializzata nell’analisi del mercato delle app mobile, la spesa in applicazioni su Google Play e App Store supererà i 110 miliardi di dollari nel corso del 2018, ovvero il 30% in più rispetto alle stime per il 2017.

Una cifra simile si deve anche alla crescita esponenziale di app mobile che ogni giorno approdano sugli store per iOS e Android, tanto che solo nel mese di ottobre 50.000 e 150.000 nuove app sono sbarcate rispettivamente su App Store e Google Play. Queste new entry hanno portato il numero totale di applicazioni a circa 2 milioni per quanto riguarda lo store di Apple e a 3,5 milioni per quello di Google.

Sempre secondo il report di App Annie, nei mercati cosiddetti maturi un utente medio trascorre circa due ore al giorno utilizzando app mobile, ovvero l’equivalente di un mese all’anno. Se poi è vero che i giochi continuano a rimanere in testa come spesa da parte degli utenti, nel prossimo anno le applicazioni non videoludiche cresceranno con una percentuale sul 2017 più elevata rispetto a quelle videoludiche, grazie soprattutto ai piani di abbonamento che stanno rappresentando una grande fonte di cambiamento per il mercato delle app mobile.

Per il prossimo anno si prevede inoltre un boom di app di realtà aumentata, tanto che già a settembre App Annie aveva rilevato una crescita notevole nei download di app AR per iPhone e, c’è da scommetterlo, l’imminente Harry Potter: Wizards Unite di Niantic (lo stesso sviluppatore di Pokémon GO) porterà nuovamente la realtà aumentata su milioni di smartphone.

Infine, un’altra categoria di app che è cresciuta notevolmente nell’ultimo anno è quella dello streaming video. Da ottobre 2016 a ottobre 2017 si parla infatti di un aumento della spesa per queste app pari all’85% su device iOS e al 70% su dispositivi Android. Tra l’altro questo settore sta diventando sempre più frammentato, con un aumento anno su anno del 30% di utenti americani che utilizzano quattro o più app di streaming video sul proprio dispositivo mobile.

Fonte: B HUMAN

Nella scacchiera della tecnologia la pedina dei personal assistant intelligenti è sicuramente strategica e per molte ragioni



 


Una volta si componeva il numero del negozio di fiducia e si dettava la lista della spesa che un solerte aiutante di bottega ci avrebbero portato a casa. Oggi, che la spesa la ordiniamo on line, il vecchio metodo dell’acquisto “a voce” potrebbe tornare in auge. Come? Naturalmente grazie alla diffusione di voice assistant pronti a tradurre i nostri desideri in un acquisto on line. Se l’ipotesi vi sembra remota basti sapere non solo che secondo uno studio di Gartner i virtual personal assistant creeranno un mercato da 3 miliardi di dollari nel 2021, ma che è stato recentemente stretto un accordo tra Walmart e Google, con il quale si gettano le basi per lo shopping vocale.

Gli interessi in gioco

Nell’accordo stretto tra i colossi americani, i clienti di Walmart potranno a breve fare la propria spesa attraverso lo smart speaker di Google Home, scommettendo quindi sulla Smart Home e la diffusione capillare dell’Internet of things. Questo trend d’altra parte l’avevamo già visto quando abbiamo raccontato come i possessori dei frigoriferi Samsung potranno fare la spesa attraverso Amazon.

Non è certo un caso, inoltre, che la mossa di Walmart avvenga dopo l’acquisizione dei supermercati statunitensi Whole Foods da parte di Amazon. Insomma, la partita è aperta, da una parte il retail fisico –come Walmart - vuole arginare la concorrenza degli store on line come quello di Amazon, dall’altra parte Google vuole presidiare la propria posizione di motore di ricerca leader -visto che sempre più utenti cercano prodotti su Amazon senza passare da Google- e mantenerla anche quando la casa sarà smart e faremo la spesa, dettandola sdraiati dal divano.



 


Un’esperienza non ancora immaginata

In tutto questo è interessante vedere come la tecnologia al servizio dell’utente si stia lentamente trasformando, diventando sempre più naturale, con interazioni semplici e familiari, alla portata di tutti. A portata di voce. Su quest’esperienza di acquisto insiste il post nel quale Walmart rende noto l’accordo rivelando come Google abbia fatto investimenti significativi nell’intelligenza artificiale e nella codifica del linguaggio naturale; obiettivo dell’accordo quindi nulla di meno di offrire una esperienza d’acquisto che nemmeno possiamo immaginare. Nella scacchiera della tecnologia la pedina dei personal assistant intelligenti è sicuramente strategica e per molte ragioni: promette di avere un ruolo centrale in un nuovo modo di gestire i propri dispositivi connessi insieme e anche di cambiare customer experience e rapporti aziende-servizi.

Nella scacchiera della tecnologia la pedina dei personal assistant intelligenti è sicuramente strategica e per molte ragioni

 

Il Mobile Device Management (MDM) è una gamma di prodotti e servizi che consente alle organizzazioni di implementare e supportare sia le applicazioni aziendali per dispositivi mobili, come smartphone e tablet, sia l’applicazione di policy. Inoltre MDM permette di mantenere il livello desiderato di controllo e gestione su più piattaforme.

MDM nell’impresa
I dispositivi mobili possono essere beni aziendali e personali, come nei programmi BYOD ( Bring Your Own Device ). Aree di funzionalità includono provisioning e smantellamento, gestione delle scorte, gestione delle applicazioni e la sicurezza. Il modello di distribuzione principale è in locale, ma MDM può anche essere offerto come software as a service (SaaS) o attraverso servizi cloud più complessi.

Le soluzioni tecnologiche MDM
La crescente domanda di MDM da parte di organizzazioni IT ha spinto un gran numero di fornitori di tecnologia ad entrare nel mercato con offerte in merito. Questi prodotti e servizi consentono alle organizzazioni IT di mantenere il controllo, automatizzare la gestione e minimizzare i rischi, pur offrendo mobilità dei consumatori per la forza lavoro. Per quanto riguarda le funzioni di gestione di base (ad esempio, provisioning e gestione dell’inventario), la maggior parte delle offerte basate sulla gestione delle policy stanno progressivamente diventando simili, con poca differenziazione tra i fornitori concorrenti. Si differenziano, invece, sulle capacità avanzate, come la containerizzazione, la gestione delle applicazioni, condivisione di documenti e il modello di delivery cloud.

Policy Enforcement and Compliance
Queste caratteristiche variano in base al sistema operativo del dispositivo mobile e sono rivolte all’applicazione coercitiva di policy aziendali:

  • Rilevare e applicare piattaforme OS e versioni, le applicazioni installate e i dati manipolati
  • Rilevare i dispositivi iOS jailbroken e dispositivi Android radicati
  • Applicazione di Filter (limiti ) di accesso da dispositivi non conformi ai server aziendali ( ad esempio , e-mail )
  • Limitare il numero di dispositivi per utente
  • Limitare applicazioni scaricabili attraverso whitelist e blacklist
  • Controllare l’accesso agli app store e download di applicazioni , applicazioni proibite messe in quarantena e / o inviare avvisi al personale IT e/o agli utenti in merito a violazioni delle policy
  • Monitorare l’accesso ai servizi Web e ai social network inviando avvisi sulle violazioni delle policy e/o tagliare l’accesso
  • Applicare le politiche di spesa di comunicazione in tempo reale
  • Rilevare violazioni delle policy ( per esempio , in roaming internazionale ) , e intervenire , se necessario ( ad esempio , disabilitare l’accesso ai server e / o inviare avvisi )
  • Applicare la separazione del personale rispetto al contenuto aziendale
  • Gestire le applicazioni aziendali su dispositivi personali , e gestire le applicazioni personali sui dispositivi aziendali
  • Contenuto dei tag come personale o aziendale attraverso flag
  • Vietare l’esportazione dei dati al di fuori del contenitore ( ad esempio , quando si apre un allegato e-mail ) se un contenitore è in uso , e regolare le interazioni tra i diversi contenitori di imprese
  • Limitare o vietare l’accesso ai server aziendali (ad esempio , di e-mail server e account) in caso di violazioni delle policy.

Mobile Security Management
Un insieme di meccanismi per proteggere i dati aziendali dai dispositivo ai sistemi back-end aziendali e per preservare la conformità alle normative

  • Password di esecuzione ( la complessità e la rotazione )
  • Blocco del dispositivo ( dopo un tempo di inattività )
  • Cancellazione remota , selettiva cancellazione remota ( ad esempio , solo il contenuto corporate) e totale cancellazione remota ( ad esempio con dati non recuperabili dopo la cancellazione )
  • Crittografia dei dati locali ( memoria del telefono e schede di memoria esterne )
  • L’autenticazione dei certificati ( ID del dispositivo , versione del sistema operativo e numero di telefono) e la distribuzione di certificati
  • Dispositivi di monitoraggio e manipolazione dei dati sui dispositivi
  • Protezione delle applicazioni Rogue ( ad esempio , l’applicazione di quarantena )
  • Certificazioni (ad esempio , Federal Information Processing Standard [ FIPS ] 1402
  • Firewall
  • Il software antivirus
  • Dispositivo VPN mobile e appbased VPN
  • Archiviazione dei messaggi ( SMS , IM , email , ecc ) e il recupero , e la registrazione di eventi storici di audit trail e reporting
  • La containerizzazione
  • Contenitori di applicazione per gestione dei dati aziendali e la sicurezza
  • Aggiornamenti del software via etere
  • Inventario delle applicazioni e distribuzione
  • Supporto del sistema operativo e aggiornamenti
  • Enterprise app e provisioning – Apple Volume Purchase Program o altro per integrazione del programma di acquisto con il volume d’impresa
  • Patch / correzioni
  • Backup / ripristino
  • sincronizzazione in background

Mobile Content Management
Queste funzionalità sono rivolte alla gestione dei contenuti aziendali e non

  • Supportare la sincronizzazione di file e la condivisione,
  • Cartelle distribuzione dei file e sicura e gestibile su dispositivi mobili con l’applicazione delle policy
  • Sincronizzazione dei file e backup, trasparente per l’utente
  • Condivisione dei file con altri dipendenti o tra le applicazioni
  • Distribuzione di file in un gruppo di utenti, sicurezza e applicazione delle policy di gestione
  • Scalabilità, Delivery e Analisi
    Misure rivolte a rendere espandibile senza difficoltà il sistema dei dispositivi mobili, offrendo contenuti ed efffettuando un’analisi costante.

  • Scalabilità per oltre 20.000 dispositivi supportati
  • Tecniche di alta disponibilità e disaster recovery
  • Onpremises – appliance, appliance virtuale
  • SaaS Software as a Service
  • Applicazione di politiche di prezzo – per utente, per dispositivo, licenza perpetua
  • Dashboarding
  • Segnalazione
  • Analisi eventi
  • Software / utilizzo della rete
  • Considerazioni finali
    Scorrendo le caratteristiche ti sei accorto della grande mole di possibilità offerte dal Mobile Device Management all’impresa. In uno scenario come quello moderno, in cui tutti hanno uno smartphone e lo portano al lavoro, la sicurezza delle informazioni e la loro amministrazione passa sicuremente da sistemi MDM.


    Quale scegliere? Cosa mi serve realmente? Se stai pensando di adottare un prodotto MDM ti consigliamo di non guardare le soluzioni tecnologiche ma di concentrarti sulle necessità, di fare un assessment della situazione corrente e di avere prima tutte le informazioni necessarie per stilare una lista delle funzionalità necessarie ed infine di guardare ai vendor. In sostanza prima capite cosa vi serve e poi scegliete il negozio in cui andare e non viceversa.



     


    Fine settimana artistico e tecnologico per visitare con una app targata SMARTMEWAY e dedicata a monasteri, pievi, santuari, chiese, musei diocesani del Piemonte e della Valle d’Aosta. Accadrà sabato 23 e domenica 24 settembre prossimi. Aperture straordinarie con mostre, concerti, eventi teatrali e reading: è una iniziativa del progetto Città e Cattedrali, piano di valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico del etrritorio, ideato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e dalle diocesi delle due regioni, in collaborazione con la Regione Piemonte e gli organi periferici del Mibact.

    Il fine settimana a porte aperte, spiega una nota, è stato organizzato «nell’ambito delle giornate europee del patrimonio culturale» e sarà anche «l’occasione per i turisti di festeggiare con oltre duemila volontari l’intensa attività che ha coinvolto lungo tutto l’anno 500 beni culturali ecclesiastici sparsi per il Piemonte e la Valle d’Aosta, luoghi carichi di storia e arte sacra organizzati in itinerari di visita geografici e tematici».

    Gli stessi itinerari sono percorribili anche attraverso il web visitando il portale www.cittaecattedrali.it Ma non solo. Grazie a una app disponibile per sistemi sia Apple sia Android (realizzata da Showbyte) potrà essere sperimentato un sistema di apertura automatizzata dei beni che consenta, in condizioni di sicurezza, di effettuare delle visite in assenza di un presidio umano cliccando sul proprio smartphone. Il test – finanziato dalla Fondazione Crt e ideato con la Consulta per i Beni culturali ecclesiastici – riguarderà per ora due beni: uno della diocesi di Torino e uno della diocesi di Mondovì. Il primo è la Cappella di San Sebastiano, a Giaveno: il recente ritrovamento nel suo interno di un affresco quattro-cinquecentesco che narra la storia di San Sebastiano e che adorna la parete di fondo della chiesa, ne ha fatto l’edificio religioso più antico di Giaveno (To). Il secondo è San Bernardo d'Aosta a Piozzo (Cn): la struttura muraria in laterizio a vista della fine del ‘300 si alza sul basamento di una antica torre da guardia eretta intorno al Mille.

     


    «Il progetto Città e Cattedrali ha saputo mettere in rete, territorialmente e digitalmente, il grande e prezioso patrimonio artistico e architettonico costituito dagli edifici ecclesiastici del Piemonte – osserva il presidente della Fondazione Crt Giovanni Quaglia –, qualificandosi non solo come progetto di valorizzazione culturale, bensì anche come elemento di sviluppo sociale, economico, turistico, come testimonia l'iniziativa “Città e Cattedrali a porte aperte” ».

    L’iniziativa “porte aperte”, festival del sistema interregionale dei beni culturali ecclesiastici, è in linea con il tema “dal conflitto all'inclusione” che sta segnando, in questo anno, tutta l'attività del progetto Città e Cattedrali tra i 500 anni dalla Riforma e la celebrazione dell’Anno internazionale del turismo sostenibile. «I beni e i luoghi sacri – conclude la nota della Fondazione Crt – non sono semplici oggetti culturali: raccontano un modo di concepire l'esistenza, la storia, i rapporti umani, il welfare e la solidarietà, diventando occasione di inclusione e dialogo interculturale, rafforzando il senso di coesione nelle comunità e favorendo una comprensione e un rispetto maggiori tra i popoli».

    Il sistema di Città e Cattedrali attualmente si articola in 500 luoghi aperti, 15 itinerari, 16 tematismi artistici, 9 categorie architettoniche. Viene animato da oltre mille volontari diocesani (a cui si aggiungono più di mille volontari delle associazioni laiche). Città e Cattedrali è un sistema informativo a tema, una narrazione del territorio, un progetto partecipativo, un metodo di organizzazione del volontariato, una modalità nuova di collaborazione tra enti e istituzioni diverse, un calendario di eventi, un possibile metodo di programmazione delle attività ordinarie e straordinarie legate al patrimonio d’arte sacra del Piemonte. Il progetto si è sviluppato grazie alla collaborazione, al sostegno e alla partecipazione della Regione Piemonte, della società Arcus e delle competenti Soprintendenze. La Direzione regionale del Mibact ha garantito il proprio apporto in tutte le fasi del progetto. http://www.cittaecattedrali.it/



     


    L’Internet Mobile è un settore fortemente in auge grazie alla sempre maggiore diffusione degli smartphone, agli investimenti delle aziende del settore e alle possibilità, in chiave business, offerte dallo strumento. Spesso però viene sollevata un'importante discussione sulle modalità di fruizione dei servizi tramite dispositivi portatili: meglio dedicarsi al sito o all’applicazione? C’è chi è convinto sia meglio costruirsi una presenza basata su un sito ottimizzato in maniera specifica, per la visualizzazione sugli schermi degli smartphone, e chi invece è convinto che si debba puntare direttamente sulle App, le applicazioni, scaricabili (gratis o a pagamento) direttamente dal dispositivo e gestite dalle aziende stesse.

    Cerchiamo di valutare insieme i pregi e i difetti delle due diverse strategie di approccio all’Internet Mobile, viste da diversi punti di vista.

    1) Fruibilità

    Mentre un sito web, ottimizzato per il mobile, può essere fruito da qualsiasi dispositivo portatile, lo stesso non si può dire delle App: un’applicazione sviluppata per Android non funzionerà su iPhone e viceversa. Per raggiungere un pubblico più vasto, con un’applicazione, saranno necessari investimenti maggiori per costruire una App per ogni dispositivo (sistema operativo) su cui si vuole essere presenti.

    2) Obiettivo

    Se l’obiettivo della presenza mobile online è quello di dare informazioni di base e contatti, allora è più pratico e meno costoso sviluppare un sito. Se invece l’obiettivo è una presenza costante, forte, ed offrire un servizio ricorrente allora sarà più redditizio creare un’applicazione, molto più efficace per l’utente che deve interagire in maniera continua con l’azienda.

    3) Traffico

    Anche il traffico, può essere una componente importante nella scelta della strategia migliore. Se l’azienda riceve un volume importante di visite tramite smartphone, e se le visite sono ripetute dagli stessi utenti sarà conveniente sviluppare un’App, che risulta molto più attiva e ricettiva di un semplice sito. Il sito sarà importante per dare visibilità anche sul Mobile, nel momento in cui le visite e l’interazione non siano tali da giustificare la spesa per una applicazione.

    4) Contenuti

    Se il contenuto da proporre agli utenti è soprattutto testuale, l’App avrebbe poche possibilità di “svettare” tra le migliaia di applicazioni disponibili. In questo caso il sito è fortemente consigliato. Se invece si vuole la relazione con gli utenti su contenuti multimediali allora vale la pensa scommettere sulle Applicazioni. Inoltre l'app viene consultata molto più frequentemente dagli utenti, è necessario quindi aggiornarla continuamente o assicurarsi comunque che i contenuti siano sempre attuali.

    5) Accessibilità

    Una differenza da tenere bene in considerazione tra sito e App è la modalità di accesso alle informazioni, da parte degli utenti. I dati di un sito verranno rapidamente indicizzati dai motori di ricerca (non le applicazioni) che potranno diventare canale principale di accesso alla presenza aziendale. L’applicazione da parte sua, una volta scaricata (ed è proprio far scaricare, l’obiettivo principale in chiave marketing!) sarà sempre presente (con la sua icona) sullo schermo dello smartphone, pronta a essere “accesa” ma col rischio di essere soppiantata dalle nuove applicazioni scaricate.

    6) Costo

    Riguardo al costo, è addirittura banale sottolineare che la creazione/ottimizzazione di un sito per il mobile è meno costoso che lo sviluppo di un’applicazione. Ciò che mi preme sottolineare, in questo senso, è che si devono valutare attentamente i ritorni derivati dallo sbarco sul mobile. Certamente il mercato degli smartphone rappresenta un segmento impossibile da ignorare (anche per ricettività, status sociale, possibilità di spesa).

    Conclusioni

    Disponendo di tutte queste considerazioni, si può serenamente valutare quale sia la strategia migliore da attuare per confrontarsi con il settore Mobile. Nessuno vieta peraltro di procedere con una pianificazione integrata di sito Web e relativa App aziendale, così da proporsi a 360 gradi ai propri utenti/clienti.