Android Nougat nel dettaglio: tutto sull'ultima versione del robottino
Hai acquistato un nuovo smartphone e ti sei ritrovato con l'ultima versione del sistema operativo made in Google, Android Nougat 7.0, e vuoi scoprire tutte le funzionalità che quest'ultima release offre? O magari hai un vecchio smartphone e stai valutando l'acquisto di uno degli ultimi dispositivi usciti, interrogandoti su come sia cresciuto Android nel frattempo? In entrambi i casi, niente paura: entriamo in gioco noi. In questo articolo ti offriamo una panoramica su Android Nougat 7.0, l'ultima versione del sistema operativo che porta il nome del classico “torroncino”, il dolce che si è soliti mangiare durante le feste natalizie.
In che modo Android è cambiato dall'ultima versione Marshmallow e quali vantaggi offre l'ultima release Android Nougat? Te lo spieghiamo in questo articolo dopo averlo provato a fondo. Procediamo!
Interfaccia grafica: le notifiche cambiano, ancora
Una volta acceso il nostro dispositivo dotato di Android Nougat non troviamo chissà quali differenze visive rispetto alle versioni precedenti, almeno a prima vista, un po' come fu per il passaggio da Marshmallow a Lollipop. Anche con Nougat, infatti, Google ha deciso di continuare sulla scia del Material Design, lo stile grafico minimalista e pulito che accompagna i nostri smartphone Android ormai da qualche generazione. Ci basta però effettuare qualche swipe qua e là per accorgerci delle prime evidenti novità: una su tutte la barra delle notifiche, completamente rivisitata sia dal punto di vista funzionale che da quello estetico. Effettuando uno swipe verso il basso apparirà come di consueto il nostro menù delle notifiche, il quale mostrerà ora una vista più agglomerata e compatta degli avvisi ricevuti, con delle macro-schede più vicine le une alle altre, che appaiono con una colorazione molto più omogenea, con tasselli bianchi adagiati su uno sfondo grigio, in tinta unita.
Le schede sono così configurate per creare meno confusione all'interno del pannello delle notifiche, che ora suddividerà le proprie sezioni in base alle varie applicazioni che ci invieranno delle notifiche push, dando maggiore armonia all'intera interfaccia. Per farvi un esempio, ricevendo più notifiche da parte di Gmail, queste saranno agglomerate all'interno di un'unica scheda. Come fare per visualizzare i singoli messaggi? Presto detto: basta fare un ulteriore swipe verso il basso a partire dalla scheda di Gmail per visualizzare tutti i messaggi singolarmente (con tanto di avatar del mittente), dandoci così la possibilità di fare tap su ognuno di essi per entrare in quella determinata conversazione e rispondere di conseguenza.
Se, però, quelle analizzate finora erano solo le disposizioni estetiche del menù delle notifiche offerte da Android Nougat, andiamo ora ad analizzare tutte le varie novità funzionali che queste portano con sé. Google ha infatti risposto all'appello di un numero sempre crescente di utenti che chiedeva maggiore dimestichezza e versatilità per quanto riguarda il pannello delle notifiche, rispondendo con l'implementazione delle funzionalità tanto agognate. Una di queste è sicuramente la possibilità di rispondere ad un messaggio direttamente dall'area delle notifiche: questa funzionalità è stata dapprima introdotta sui soli servizi Google, lasciando però dei software kit riservati agli sviluppatori di terze parti per fare in modo che essi le implementino sulle proprie applicazioni. Ad oggi sono sempre più le app che possono contare su queste funzionalità, come WhatsApp, Telegram e molti altri servizi di messaggistica istantanea che permettono di rispondere ad una notifica direttamente facendo tap su di essa, senza dover accedere obbligatoriamente all'applicazione.
Altre modifiche interessanti sono state apportate alla gestione delle singole notifiche provenienti dalle app che teniamo installate sui nostri smartphone e tablet. Ad esempio è ora possibile silenziare o bloccare le notifiche da una determinata applicazione semplicemente tenendo premuto su una notifica ricevuta: desideriamo silenziare le decine di mail che ci raggiungono giorno dopo giorno? Nulla di più semplice: tramite un tap prolungato su una notifica ricevuta ci apparirà un menù attraverso il quale potremo scegliere se mostrare le notifiche in modo silenzioso, bloccarle completamente, oppure farle tornare allo stato originale, rimuovendone dunque i blocchi impartiti precedentemente. Siete stufi di sentire il vostro cellulare suonare o vibrare in continuazione? Niente paura: Android Nougat è qui anche per questo.
Questa nuova feature è inoltre accesibile tramite una comoda gesture; se infatti si esegue il classico gesto (lo wipe laterale) che ci permette di “cancellare” la notifica ma ci si ferma a metà strada, ecco che compare un'icona a forma di ingranaggio che permette di attivare i settaggi delle notifiche. In definitiva si tratta di un modo rapido e intelligente di adoperare questo genere di controlli (in pratica si “zittisce” un'applicazione) evitando di dover passare attraverso il menù delle impostazioni generali.
Sempre rimanendo sulla barra delle notifiche non possiamo non notare la presenza di alcuni toggle rapidi inseriti da Google direttamente nel pannello superiore della nostra notification bar. In questo senso il colosso di Mountain View ha voluto riprendere alcuni degli aspetti già ampiamente sperimentati da produttori OEM – ovvero di terze parti – come Samsung, LG o altre compagnie produttrici di smartphone Android. In cima al pannello delle notifiche noteremo ora una riga comprendente alcune delle impostazioni rapide più utilizzate dagli utenti, come ad esempio un pulsante per attivare o disattivare la connessione WiFi, quello dedicato alla trasmissione di contenuti via Google Cast, un pannello rapido dedicato alla SIM ed un altro alla batteria, ed un ultimo toggle per attivare o disattivare la modalità “Non disturbare”.
Effettuando un ulteriore swipe verso il basso andremo ad espandere questa piccola barra, che si trasformerà così nell'ormai classico menù dei togli rapidi già presente su Android Marshmallow, attraverso il quale potremo spaziare tra le varie impostazioni (tramite uno swipe verso destra o sinistra), di cui potremo modificare la posizione utilizzando il nuovo pulsante “Modifica“.
I toggle rapidi in “modalità allargata”, ovvero quando si espande il pannello delle notifiche, sono stati poi ulteriormente sviluppati ed ora permettono di accedere a funzionalità ben più complete rispetto alla semplice Attivazione/Disattivazione. Un esempio è il toggle del WiFi: in tutte le precedenti versioni di Android, tappando l'icona del Wi-Fi, non potevamo fare altro che attivare o disattivare il modulo wireless. Da adesso, invece, tappando l'icona del wireless permette di raggiungere rapidamente la lista delle reti disponibili e da lì scegliere quella a cui ci si vuole connettere. Anche in questo caso è un modo rapido per accedere a dei settaggi che prima erano annidati all'interno del pannello delle impostazioni generali.
Un'altra novità tra le più importanti e apprezzate di Android Nougat è la modalità split-screen, ora accessibile tramite una pressione prolungata sul tasto “menù” (quello quadrato, per intenderci), che provvederà a dividere verticalmente la schermata in due parti, permettendoci così di utilizzare due applicazioni contemporaneamente. Il layout delle due schermate, poi, sarà facilmente modificarle tramite la linea responsabile della separazione delle stesse, un po' come avviene sui dispositivi Samsung più recenti.
Aprendo un box di testo, oppure accedendo ad una funzionalità “pesante” di una di esse, il sistema la porterà nuovamente in primo piano, facendole occupare la totalità del display. Facendo invece semplicemente tap sul menù del multi-tasking ci ritroveremo su una schermata quasi completamente invariata dalle precedenti versioni di Android, la quale perde solamente il box di ricerca di Google in alto, lasciando maggiore spazio alla visualizzazione delle schede aperte in memoria, che ora appariranno interamente e non spezzate a metà. Infine, una rapida doppia pressione dello stesso pulsante farà passare all'ultima applicazione usata, come avviene sui computer alla pressione della combinazione Alt-Tab.
La visuale delle app aperte in memoria, poi, permette di terminare rapidamente tutte le applicazioni presenti in background attraverso il comodo tasto “cancella tutto” – bisogna scorrere la lista delle app fino alla prima visualizzata per utilizzare la funzionalità.
Dal punto di vista della homescreen, invece, troviamo una nuova disposizione delle cartelle, che ora appaiono con un layout circolare ed una disposizione degli elementi al loro interno che ci permette di ottenere un'anteprima delle prime quattro icone presenti in esse. Da qualche tempo a questa parte, in particolare con il lancio di Google Pixel, Big G ha rimosso dal Play Store la propria applicazione “Avvio applicazioni Google”, ovvero il launcher che abbiamo imparato a conoscere a partire dal lancio di Android Lollipop.
Secondo le voci sempre più incessanti quest'ultimo sarà sostituito da Pixel Launcher, nonché l'interfaccia predefinita degli ultimi smartphone top di gamma di Google. Le principali novità sono da ricondurre alle icone, ora completamente rotonde e con un nuovo look, e al dock delle applicazioni, che non presenterà più il classico pulsante circolare per accedere al drawer (ovvero all'elenco delle app), ma che si configurerà su un pannello lucido semi-trasparente, che basterà trascinare verso l'alto per accedere all'elenco delle applicazioni, disposto su un pannello bianco molto più ampio (a tutto schermo), con una barra di ricerca in alto per raggiungere prima le app di nostro interesse.
Funzioni: tante novità sotto al cofano
Per capire meglio cosa si cambiato realmente tra le funzionalità di Android Nougat non possiamo che sportarci fin da subito nel pannello delle impostazioni. Qui troviamo innanzitutto una disposizione del menù completamente rinnovata: i vari parametri sono visualizzati ancora sotto forma di elenco, tuttavia questo è stato migliorato in modo tale da mostrare una piccola riga di testo sotto ogni voce, indicando informazioni utili all'utente come ad esempio il numero di app installate sotto la voce “Applicazioni”, il livello e l'autonomia rimasta sotto la voce “Batteria”, lo storage occupato alla voce “Memoria” e così via.
È stato poi introdotto un comodo pulsante cerca, in grado di renderci la vita più semplice grazie alla possibilità di filtrare rapidamente i vari menù. In cima alla lista delle varie voci del menù figura inoltre un pannello denominato “Suggerimenti”, che ci andrà via via a suggerire quei parametri che magari abbiamo mancato di impostare, o quelli che potrebbero tornarci utili in un determinato momento della giornata. Accedendo ad una sottosezione del menù, come ad esempio quella dedicata alla batteria, troveremo la presenza di un piacevole menù ad hamburger, che si aprirà sulla parte sinistra dello schermo elencandoci le altre sottosezioni, permettendoci di “switchare” tra esse in men che non si dica, salvandoci dunque qualche tap.
Nelle impostazioni si trova anche un altro parametro che verrà sicuramente molto apprezzato dagli utenti: sotto il menù Display si trova adesso la possibilità di regolare i DPI dello schermo, cioè la densità degli elementi e la loro dimensione. Un tempo era necessario passare da procedure complesse che richiedevano il root di sistema: adesso con un semplice tap è possibile ridimensionare l'interfaccia a proprio piacimento, scegliendo un settaggio più piccolo se si vuole sfruttare al massimo la dimensione del proprio display, oppure uno più grande se si ha difficoltà a leggere e si preferisce avere icone più facili da premere. Una novità, questa, decisamente inaspettata ma piacevole da trovare, dato che il semplice ridimensionamento del font era estremamente limitato per rendere l'interfaccia adatta alle proprie necessità. Gli utenti più esigenti potranno quindi sfruttare al meglio i display dei cosiddetti “padelloni”, mentre persone magari di una certa età apprezzeranno l'opportunità di trasformare ogni app in qualcosa di decisamente più comodo da usare anche con una mano sola, e più semplice da leggere.
Da Android Marshmallow, poi, è stato ripreso anche Doze, il sistema di risparmio energetico innovativo che è stato ulteriormente rinnovato per operare non solo quando il device viene lasciato fermo su una superficie per un determinato lasso tempo, ma anche non appena il display viene spento. Il nuovo Doze opera dunque in due stadi: il primo, quello più leggero, entrerà in gioco non appena il display del dispositivo verrà spento e provvederà ad ibernare solo alcuni processi, mentre il secondo si attiverà solo quando il device sarà lasciato fermo su una superficie, entrando così in modalità di risparmio energetico avanzata e garantendo un boost dell'autonomia del dispositivo.
Figurano poi altre migliorie come un supporto alla localizzazione migliorato, un sistema di risparmio dei dati scambiati via connessione mobile, nuove API per l'accesso alle memorie esterne ormai sempre più in voga grazie al connettore USB Type-C e supporto a nuove librerie di Java. Presenzia inoltre un nuovo vecchio nome sotto al cofano, denominato Project Svelte. Questo dovrebbe andare a gestire la RAM in modo totalmente diverso rispetto al passato, occupandone nettamente meno e tenendo a bada i processi in background. Non male poi le nuove feature per la salvaguardia della privacy che consentono di stilare una vera e propria blacklist accessibile dalle app Messaggi, Telefono e dalle app degli operatori, consentendo di inserivi i vari numeri telefonici da bloccare per non essere disturbati da SPAM pubblicitario o contatti da evitare.
Google si sta portando avanti anche nel supporto della API Vulkan 3D che vengono adesso integrate in Android Nougat; la presenza delle nuove API non solo permette di ridurre il carico di lavoro a livello della CPU, ma di ottimizzare i processi sfruttando i sistemi dual-core garantendo così una fluidità dell'esecuzione di applicazioni pesanti (giochi) lasciando il sistema fluido e privo di lag o rallentamenti. Piccole migliorie vanno a interessare anche la tastiera Google, che ora porta il nome di Gboard e permette di cambiare il tema, oltre che di accedere a nuove funzionalità come la ricerca e condivisione di GIF animate.
Un'altra novità importantissima per il settore mobile è l'introduzione di un sistema di aggiornamento automatico del sistema operativo che opera di default in background, il tutto senza dover nemmeno mettere in pausa le proprie attività per un minuto, in quanto il nuovo sistema operativo made in Google potrà svolgere il tutto in secondo piano, senza incidere sul nostro utilizzo. Gli aggiornamenti saranno scaricati automaticamente (connessione permettendo) e verranno installati allo stesso modo. Una notifica di sistema ci informerà del procedimento in corso. Scompare anche l'ottimizzazione delle app all'avvio: ricordate quando una volta aggiornato il vostro terminale dovevate riavviare e poi aspettare minuti e minuti durante i quali il sistema andava a ri-ottimizzare tutte le applicazioni installate per la nuova versione del sistema operativo? Ebbene, dimenticatelo: questa fase è stata completamente cancellata (almeno all'apparenza) e sarà svolta automaticamente in background, come l'intero processo di aggiornamento.
Alcune novità coinvolgono direttamente il sistema Android TV, cioè il sistema operativo Android ottimizzato per funzionare su Smart TV, set top box e quant'altro. Qui è stata infatti introdotta la modalità Picture-In-Picture (sempre quella vista su YouTube o iPad) per guardare video nelle applicazioni compatibili, con la possibilità di ridurli in una finestra miniaturizzata posta in basso a destra, in modo tale da continuare ad avere a schermo altre applicazioni. Non manca inoltre possibilità nativa di registrare i canali TV, funzione ovviamente molto interessante per tutti i dispositivi che monteranno la versione di Android e che potranno godere anche della programmazione della registrazione di specifici canali ad orari diversi, anche simultanea.
Android Nougat: le nostre conclusioni
Il nuovo Android Nougat, in trend con gli ultimi anni di sviluppo del robottino, va a migliorare diversi aspetti del sistema operativo senza però stravolgerli. Ci troviamo dunque davanti ad un'evoluzione piuttosto che ad una trasformazione, e a testimoniarlo troviamo proprio quell'interfaccia grafica sempre più omogenea che porta il nome di Material Design, sempre più piacevole con il passare degli anni. Google, con Android Nougat, ha ascoltato i suoi utenti, sia per ciò che riguarda l'interfaccia, ancora più intuitiva, che per quanto riguarda le ottime funzionalità introdotte con quest'ultima versione, su tutte una migliorata gestione della memoria RAM, un sistema di risparmio energetico – Doze – migliorato ulteriormente e ora operante anche nel breve periodo, ma anche per l'aggiunta di novità utili come il multi-tasking, più che adatto agli innumerevoli modelli di phablet ormai diffusi sul mercato.
Insieme a tutto ciò, Android Nougat, durante il periodo di Developer Preview, aveva anche dato la possibilità di provare una funzionalità già completa ma poi rimossa che era risultata molto simpatica agli utenti: stiamo parlando della “modalità Notte” che permetteva di cambiare automaticamente colori all'interfaccia grafica al calar del sole. Il motivo per cui è stata rimossa può essere giustificato dalla fase di transizione che l'interfaccia di Google sta attraversando: a breve vedremo con tutta probabilità approdare sui nostri device aggiornati ad Android Nougat la nuova Pixel UI, con uno stile grafico lievemente differente. Che questa funzionalità sia stata rimandata ad uno degli update in vista dei prossimi mesi? Ad ogni modo, a conti fatti, Android Nougat ci è sembrato un sistema operativo maturo e versatile, in grado di fornire una user-experience godibile ed affidabile sotto ogni aspetto. A questo punto non ci resta che salutarvi e darvi appuntamento alla nostra prossima analisi di Android O, release tutt'ora in sviluppo da parte di Google, che presto avremo modo di provare con mano.
L'articolo Android Nougat nel dettaglio: tutto sull'ultima versione del robottino è stato pubblicato per la prima volta su Ridble.